
01 Apr Algoritmi Google: i 10 più importanti aggiornamenti.
Il termine algoritmo indica un procedimento sistematico di calcolo, un ragionamento che, attraverso una serie di passaggi, conduce alla soluzione di un problema. Gli algoritmi di Google, si comportano in modo pressocchè simile: si tratta di programmi informatici basati su una serie di indizi che dirigono la nostra ricerca cercando di intuire ciò che realmente stiamo cercando, restituendoci dei contenuti specifici. Gli algoritmi di Google, ad oggi, si basano su circa 200 indizi che includono ad esempio informazioni geografiche, terminologia e contenuti attuali.
Detto ciò è facile intuire l’importanza di conoscere questi processi informatici per ottenere un posizionamento positivo ed una buona indicizzazione del nostro sito.
Per avere un’idea di come gli algoritmi di Google possano influenzare e condizionare il nostro lavoro sul web, analizziamoli singolarmente alcuni tra i più “rinomati” per scoprire qualcosa in più sulla natura, finalità e funzionamento.
Algoritmo Google Panda
Google Panda, probabilmente l’algoritmo basilare di Google, nacque nel 2011. Pensato e progettato inizialmente come filtro, oggi figura tra i principali algoritmi di calcolo, utilizzato per intercettare i siti di bassa qualità, declassandoli rispetto alle posizioni principali di Google e avvantaggiando così quelli più originali, “freschi” e soprattutto attinenti alle key di ricerca. Il Google Panda è, sicuramente, anche l’algoritmo più rivisto, con i suoi oltre 20 aggiornamenti tra i quali il più recente è Google Panda 4.0, (20 maggio 2014) che muta la modalità con cui l’algoritmo individua e classifica i siti web, analizzandone la qualità dei contenuti. Il compito di questo algoritmo, è sostanzialmente quello di sondare il web analizzando le pagine nel loro contenuto, nello specifico, analizza i siti distinguendo quelli che non hanno correlazione con la key di riferimento, presentano frasi confuse e caotiche prive di senso, sono evidentemente scarni e poco attinenti all’argomento dai siti che invece si evidenziano per contenuti originali, testi non copiati, esaustivi nel contenuto e ben tematizzati rispetto all’oggetto di interesse e di ricerca. Ovviamente il passo successivo sarà quello di penalizzare i primi a favore dei secondi nelle prime posizioni di ricerca. Regole utili: testi non troppo brevi, l’ideale sono 300-400 parole,produrre contenuti di qualità ed originali, evitare copia e incolla da altre fonti, aggiornare periodicamente i propri siti e pagine web.
Algoritmo Google Penguin
Google Penguin nasce nel 2012 per stanare il fenomeno del “keyword stuffing”, ovvero “farcire” la pagina ripetendo più volte nella stessa le keyword principali e costruire di schemi di link che rimandano ad altre risorse interne o esterne, con l’obiettivo subdolo di aumentarne il ranking. Utilizzando Penguin, Google va ad analizzare gli anchor text (i testi dei link) per capire se i link siano sospetti, appositamente costruiti per migliorare la posizione della pagina e spesso a pagamento o siano invece naturali e direttamente collegati al tema della pagina cui rimandano. Il passo successivo, nel primo caso, sarà quello di penalizzare la pagina a cui sono collegati e alla quale rimandano i link. Se la pagina viene penalizzata, è necessario eliminare i back-link che l’hanno causata e porre una richiesta di riconsiderazione a Google. Come per Panda, anche per questo algoritmo è fondamentale la qualità dei contenuti dei siti web.
Algoritmo Google Hummingbird
Google Hummingbird è il primo algoritmo interpretativo di Google, ovvero pensato per dare risposte alle specifiche domande dell’utente; nasce nel nel 2013 e rappresenta un vero e proprio cambiamento rispetto ai precedenti algoritmi. Hummingbird basandosi sulla geo-localizzazione delle nostre attività è in grado di fornirci risposte dettagliate e circoscritte anche rispetto ai posti che stiamo cercando; questo sistema funziona interpretando, e dunque, cercando di intuire quali sono le risposte precise richieste dall’utente senza prescindere dalla keyword ma tenendo in considerazione anche altri elementi come l’argomento d’interesse.
Anche in questo caso sarà fondamentale l’utilizzo di tecniche e strategie adeguate, e soprattutto contenuti originali e freschi, testi di qualità dove la keyword s’inserisce in modo coerente.
Algoritmo Google Pigeon
Google Pigeon è uno degli algoritmi più attuali, con lo scopo di modificare i risultati di ricerca per andare incontro alle reali richieste dell’utente rispetto al quale rileva la posizione. In questo modo sarà più semplice trovare un ristorante o un negozio ad esempio, perché questo algoritmo ci mostra i risultati più vicini a noi. Attualmente, Google Pigeon anche se molto pratico, risulta prevalentemente usato per le ricerche in inglese. Il consiglio è quello di posizionare nei siti dei link che rimandano a posizioni spaziali esatte, e magari collegate ad una mappa virtuale.
Algoritmo Google Page Rank (PR)
Sicuramente Google Page Rank ha rappresentato una svolta nell’ambito SEO: mentre prima era fondamentale solo l’ottimizzazione on-page ora occorre fare di più. Questo algoritmo lavora operando una sorta di tassonomia delle pagine basata sulla quantità di link che riceve da altri siti. Fù così che nascono i siti che iniziano a distribuire link, le “link farm” ma anche “guest post” e simili. Per arginare possibili danni, Google ridimensionò il valore di Page Rank attraverso strategie moderne di calcolo. Page Rank funziona, quindi, dando un valore e distribuendo un giudizio ottimale nel momento in cui il link all’articolo deriva da una pagina che effettivamente si mostra coerente con l’argomento trattato.
Algoritmo Google Trust Rank
Questo algoritmo, utilizzato in associazione al Page Rank è stato ceduto a Google da Yahoo!, con l’obiettivo di farlo agire tra i siti eliminando tutte le pagine inutili. Successivamente Google esamina questi contenuti che nella maggior parte dei casi sono spam e assegna a Page Rank il compito di classificarne le pagine nella SERP. Il consiglio è sempre quello di produrre contenuti nuovi e originali evitando i copia e incolla.
Algoritmo Google Mobilegeddon
Questo algoritmo nasce nel vicino 2015 sotto il nome Mobile Friendly Update ed ha il compito di vigilare che le specifiche pagine web rispettino i dettami imposti da Big Google: contenuti ben visibili, originali e non copiati, assenza di spam e link che rimandano a siti a pagamento o non attinenti, velocità di caricamento.
Algoritmo Google Rankbrain
Anche Google RankBrain è datato 2015, la sua funzione è quella di memorizzare i contenuti della pagina richiesta dall’utente perfezionando l’apprendimendo del motore di ricerca sulla base delle associazioni riscontrate dall’analisi delle pagine che trattano lo stesso tema. Inoltre, utilizzando la frequenza di rimbalzo, impara da ogni pagina per capire se la risposta data nell’elenco dei siti resi disponibili è o meno corretta. Di conseguenza, le pagine dai contenuti inutili saranno declassate nonostante riportino la key.
Algoritmo Google Caffeine
Caffeine è uno dei più importanti algoritmi di Google. Questo consente di catalogare e archiviare le migliaia di informazioni presenti sul web ogni secondo. In questo modo i contenuti disponibili saranno sempre nuovi.
Algoritmo Google Hill Top
Hill Top è un algoritmo che rispetto ai precedenti riconosce le pagine dai contenuti qualitativamente alti e gli dà risalto premiandole. Pertanto tutti i siti che siti tematicamente coerenti, i contenuti originale e innovativi vengono riconosciuti tali da Google attraverso questo algoritmo.
Alla fine di questo elenco che passa in rassegna i principali algoritmi di Google, risulta evidente la necessità di arginare possibili problemi utilizzando sempre argomenti con contenuti di alta qualità, a tema ed evitare facili scorciatoie che possono condurci facilmente a scivolosi dirupi.